Mappatura Nei

Mappatura dei nei: cos’è, a cosa serve e procedura

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La mappatura dei nei (o dei nevi) consiste in una valutazione dermatologica che permette di monitorare e controllare in modo dettagliato e approfondito le neoformazioni neviche presenti su tutta la superficie cutanea, in particolar modo quelle che si mostrano atipiche nell’aspetto, nel colore e nella forma.

Cosa sono i nei (o nevi) e tipologie

Sostanzialmente, i nei (chiamati anche nevi) non sono altro che macchioline pigmentate e persistenti di colore scuro della pelle che si formano a causa dell’accumulo di melanociti, cioè di cellule che producono melanina (esattamente il pigmento che sta alla base dell’abbronzatura). Si definiscono congeniti quando compaiono alla nascita e acquisiti quando appaiono nel corso della vita.

Definirli nei o nevi non fa alcuna differenza: semplicemente il primo termine è di uso comune, mentre il secondo è il termine scientifico che assume un significato più ampio. In dermatologia, infatti, esistono diverse tipologie di nevi, ma vengono chiamati nei quelli melanocitari. Tutti gli altri, invece, assumono denominazioni differenti:

  • i nei di Clark, cioè i più comuni e diffusi su tutto il corpo, con forma asimmetrica, bordi irregolari e colore marrone;
  • i nei di Miescher, invece, sono cupoliformi e di colore bruno e, solitamente, compaiono solo ed esclusivamente sul viso;
  • anche le lentiggini rientrano tra le formazioni neviche.

Altre tipologie, poi, molto più rare possono comparire alla nascita nella congiuntiva dell’occhio, nella faringe, nel palato e nella mucosa nasale.

Si tratta di formazioni naturali della pelle e, in genere, non c’è nulla di cui preoccuparsi. Bisogna prestare attenzione nel momento in cui uno di essi dovesse mostrare una struttura atipica, o dovesse cambiare nel corso del tempo facendo sospettare una degenerazione maligna.

Mappatura dei nei: in cosa consiste

Nel momento in cui, quindi, la presenza di uno o più nei dovesse destare preoccupazione, è consigliato procedere con la cosiddetta mappatura dei nei o nevi, il cui scopo è proprio quello di realizzare una mappa, appunto, contenente tutte le informazioni utili su colore, forma, dimensione e composizione di ogni neo presente sulla superficie cutanea.

La regola dell’ABCDE

Dato che l’aspetto è il primo campanello di allarme, il controllo e la mappatura dei nei si svolgono seguendo innanzitutto la regola dell’ABCDE:

  • Asimmetria della forma;
  • Bordi irregolari o frastagliati;
  • Colore cangiante;
  • Dimensioni aumentate;
  • Evoluzione progressiva in un breve lasso di tempo, per forma, dimensioni o colore.

Tuttavia, nei bambini questa regola non è sempre applicabile, considerando che i nei compaiono proprio in età pediatrica e tendono a cambiare con la crescita. Di conseguenza, solitamente il pediatra e il dermatologo decidono di ricorrere all’epiluminescenza.

L’epiluminescenza

Attualmente, l’epiluminescenza si rivela lo strumento più utile in assoluto per prevenire efficacemente la degenerazione di lesioni pigmentate. La sua esecuzione si basa sull’utilizzo di una sorgente luminosa collegata a una telecamera o a un microscopio che servono per visualizzare ed esaminare le strutture interne della lesione stessa.

Nello specifico, l’epiluminescenza è fondamentale per analizzare i nei congeniti e i loro cambiamenti in fase di crescita. Ovviamente non in tutti i casi è necessario farla, quindi spetta al dermatologo richiedere l’esecuzione dell’esame.

Preparazione

Prima di sottoporsi alla mappatura dei nei non è necessaria alcuna preparazione specifica; in ogni caso, per facilitare la visione e l’ispezione delle lesioni, è possibile effettuare alcuni accorgimenti:

  • le donne dovrebbero rimuovere lo smalto dalle unghie, evitare il makeup su labbra, palpebre e viso e di indossare gioielli e orologi;
    gli uomini dovrebbero sfoltire barba e/o baffi;
  • bisogna segnalare in anticipo l’eventuale presenza di macchie in zona genitale;
  • sarebbe meglio evitare di eseguire la mappatura sulla pelle abbronzata dato che, a seguito dell’esposizione al sole, la maggiore quantità di melanina presente potrebbe falsare i risultati e compromettere la diagnosi finale;
  • è consigliato portare con sé tutta la documentazione clinica precedente, riferendo al medico se in famiglia ci siano stati casi di melanoma.

Fatto questo, si può procedere tranquillamente e senza correre alcun rischio per la salute.

Procedura

Una mappatura dei nei approfondita dura, di solito, dai 30 ai 40 minuti (dipende dal numero di lesioni da analizzare). Il tutto avviene in modo molto semplice: il paziente si sdraia su un lettino e il dermatologo procede con un controllo visivo a occhio nudo di tutta la superficie cutanea e dei nevi presenti, andando a individuare quelli che potrebbero essere sospetti. Dopodiché, lo specialista prosegue con un esame approfondito con un dermatoscopio manuale o con una videodermatoscopia digitale, entrambi indolori:

  • esame dermatoscopico manuale: avvalendosi di una potente lente di ingrandimento, il medico può visionare in modo accurato il neo e rilevarne la struttura sia superficiale, sia sottocutanea;
  • videodermatoscopia digitale: in questo caso, il medico utilizza una telecamera a fibre ottiche che gli permette di osservare le formazioni e, al contempo, di catalogare le immagini rilevate per poterle confrontare in un secondo momento.

Risultati

La mappatura dei nei è talmente accurata e precisa che riesce a rilevare anche eventuali risvolti maligni delle formazioni cutanee: il supporto di computer e apparecchi tecnologicamente avanzati, infatti, consente di verificare l’andamento delle lesioni nel tempo e grazie alla videodermatoscopia è possibile notare la comparsa di nuove lesioni attraverso il confronto tra immagini passate e attuali.

Se tutto risulterà nella norma, il medico potrà valutare dei semplici follow-up periodici; in presenza, invece, di nei sospetti potrebbe essere necessario procedere con la loro rimozione.

Come si asportano i nei?

Sulla base dei risultati ottenuti, il medico specialista potrebbe voler procedere all’asportazione di un neo che abbia queste caratteristiche:

  • forma irregolare;
  • colore disomogeneo;
  • dimensioni del diametro > 2 cm

Gli interventi chirurgici eseguiti per l’eliminazione sono diversi, pertanto si potrà ricorrere a:

  • rimozione laser: veloce e indolore, si esegue principalmente in caso di lesioni certamente benigne, dato che non consente di poter eseguire l’esame istologico del neo;
  • rimozione a “shaving”: consiste nel rimuovere il neo alla base per poi trattare la zona con il laser o il bisturi elettrico evitando la sutura chirurgica. Anche in questo caso, la procedura è più indicata per i nei sicuramente benigni anche se si può effettuare l’esame istologico della lesione asportata;
  • rimozione con il bisturi: intervento classico che asporta l’intero neo e, nelle situazioni più gravi, anche una piccola parte di pelle sana intorno alla lesione, utile per effettuare un accurato esame istologico ed escludere la presenza di melanoma.

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