Elettrocardiogramma - Jesolo

Elettrocardiogramma

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Il cuore è un muscolo, un organo diviso in quattro cavità (atrio destro e sinistro, ventricolo destro e sinistro) e composto dal miocardio, un tessuto muscolare molto particolare per via della sua capacità di generare e condurre in autonomia gli impulsi nervosi derivanti dalla contrazione di atri e ventricoli.

Questi impulsi, che possono essere paragonati a segnali elettrici, hanno origine nell’atrio destro, precisamente nel nodo seno atriale, che ha il compito di scandire la corretta frequenza di contrazione dell’organo cardiaco (quindi la frequenza cardiaca) in modo da garantire un ritmo cardiaco nella norma. Quest’ultimo è definito anche ritmo sinusale.

Questa premessa serve a introdurre l’esame diagnostico che permette di registrare e restituire graficamente il ritmo e l’attività del cuore: si tratta dell’elettrocardiogramma, o ECG.

Cos’è l’elettrocardiogramma (o ECG)?

L’elettrocardiogramma, o ECG, consiste in un esame diagnostico strumentale che permette di registrare e riportare graficamente l’attività e il ritmo del cuore. La sua esecuzione spetta al cardiologo che, tramite l’elettrocardiografo, ottiene e interpreta un tracciato elettrocardiografico, sul quale si basa per raggiungere una diagnosi e prescrivere un’eventuale terapia al paziente.

A cosa serve l’elettrocardiogramma?

L’elettrocardiogramma è, quindi, un test diagnostico destinato al monitoraggio del cuore e alla valutazione delle sue condizioni di salute. In particolare, l’elettrocardiografo permette al cardiologo di rilevare:

  • aritmie cardiache, cioè alterazioni del normale ritmo cardiaco;
  • ischemia o infarto del miocardio, solitamente riconducibili a un restringimento o a una totale occlusione delle arterie coronarie del cuore;
  • alterazioni strutturali delle cavità cardiache, atri e/o ventricoli, come cardiomiopatia dilatativa, cardiomiopatia ipertrofica, ipertrofia ventricolare sinistra e cuore ingrossato;
  • esiti di un precedente attacco di cuore, che lasciano segni evidenti a livello sia anatomico, sia funzionale;
  • condizioni cardiache che comportano un’alterazione della conduzione elettrica, come la sindrome del QT lungo e i blocchi di branca (destra o sinistra).

Non solo, perché grazie all’elettrocardiogramma, i cardiologi di Jesolo Medical Care possono anche valutare:

  • il corretto funzionamento di pacemaker o altri dispositivi;
  • gli effetti di alcuni farmaci sul cuore, come l’alterazione della frequenza o della conduzione elettrica.

É molto importante che a eseguire l’elettrocardiogramma sia un medico specializzato in Cardiologia, dato che è l’unica figura medica in grado di poter non solo utilizzare al meglio l’elettrocardiografo, ma anche di leggere correttamente i risultati riportati dal grafico finale.

Come si esegue l’elettrocardiogramma?

Per comprendere come funzioni l’elettrocardiogramma, è importante chiarire in cosa consista l’elettrocardiografo, lo strumento di riferimento: si tratta di un dispositivo computerizzato che, tramite una serie di elettrodi, registra la funzione cardiaca e la “trasforma” in un grafico (il cosiddetto tracciato) riportato su un monitor o su un foglio di carta millimetrata.

In un tracciato, a descrivere attività e ritmo del cuore sono delle linee che, in gergo medico, vengono chiamate onde; il loro aspetto e la distanza l’una dall’altra sono gli elementi fondamentali che permettono al cardiologo di interpretare la condizione di salute del cuore esaminato.

Detto ciò, è possibile eseguire tre tipologie diverse di elettrocardiogramma:

  • elettrocardiogramma a riposo (o elettrocardiogramma di base);
  • elettrocardiogramma secondo Holter (o elettrocardiogramma dinamico secondo Holter);
  • elettrocardiogramma sotto sforzo (o da sforzo).

Elettrocardiogramma a riposo (ECG a riposo)

Per sottoporsi a ECG a riposo, il paziente deve spogliarsi e accomodarsi su un lettino. Il cardiologo, quindi, applica su torace, braccia e gambe gli elettrodi dell’elettrocardiografo. Questi ultimi sono, in pratica, delle placche metalliche che possono essere applicate sul corpo del paziente tramite o una porzione adesiva (come se fossero dei cerotti), o delle ventose o del gel adesivo.

Una volta applicati gli elettrodi, il cardiologo avvia l’elettrocardiografo per iniziare la registrazione che, in genere, dura pochi secondi, giusto il tempo necessario per ottenere un tracciato affidabile e accurato.

Durante la registrazione il paziente deve respirare regolarmente, evitando di parlare o muoversi per non alterare l’esito dell’esame. Solitamente, da quando il paziente entra in studio al momento in cui si ottiene il tracciato, un elettrocardiogramma a riposo dura, in totale, pochi minuti.

Elettrocardiogramma secondo Holter

L’elettrocardiogramma secondo Holter si rivela utile quando si ha la necessità di rilevare le aritmie discontinue, che si manifestano sporadicamente, nell’arco di 24-48 ore; non a caso, infatti, si avvale di un elettrocardiografo portatile, che il paziente deve portare a casa con sé e tenere indosso.

Il cardiologo, infatti, installa l’elettrocardiografo portatile applicando gli elettrodi solo sul torace in modo semplice, veloce e indolore. Il paziente torna a casa e l’elettrocardiogramma secondo Holter ha inizio:

  • in un prima fase, si procede con la registrazione del ritmo e dell’attività elettrica del cuore, che va dal momento dell’installazione dell’elettrocardiografo da parte del cardiologo fino alla sua rimozione;
  • in una seconda fase, poi, si traduce quanto registrato precedentemente, quindi si ottiene il tracciato che dovrà essere letto e interpretato dal cardiologo.

É bene sottolineare che durante tutta la fase di registrazione il paziente può svolgere tranquillamente e normalmente tutte le sue attività quotidiane, evitando ovviamente di fare il bagno e/o la doccia e cercando di non urtare il dispositivo e di non staccare gli elettrodi.

Elettrocardiogramma sotto sforzo

L’elettrocardiogramma sotto sforzo è un esame che consente di registrare la funzione cardiaca del paziente mentre sta compiendo un esercizio fisico di una certa intensità. L’obiettivo consiste nel valutare il comportamento del cuore quando, appunto, si trova sotto sforzo, quindi in che modo varia il ritmo cardiaco e quali problemi cardiaci possono insorgere.

Anche in questo caso, il cardiologo applica gli elettrodi solo sul torace del paziente, in modo che quest’ultimo sia libero di muoversi. Gli esercizi proposti, in genere, sono sempre gli stessi: camminare su un tapis roulant o pedalare su una cyclette.

Da quando il paziente entra in studio a quando il medico termina la registrazione, l’elettrocardiogramma sotto sforzo dura circa una decina di minuti.

Come prepararsi all’elettrocardiogramma (ECG)?

In genere, l’elettrocardiogramma non richiede alcuna preparazione specifica; tuttavia, i pazienti che assumono farmaci o portatori di pacemaker devono comunicarlo al medico preventivamente. Inoltre, a tutti i pazienti è consigliato indossare un abbigliamento comodo per facilitare l’esecuzione dell’esame.

L’elettrocardiogramma comporta effetti collaterali?

L’elettrocardiogramma consiste in un esame sicuro, non invasivo e indolore; di conseguenza, non comporta alcun effetto collaterale. In alcuni casi, dopo la rimozione degli elettrodi, la cute corrispondente all’applicazione potrebbe mostrare arrossamento e/o gonfiore. Si tratta, comunque, di effetti collaterali momentanei e innocui.

L’elettrocardiogramma ha controindicazioni?

In genere no, l’elettrocardiogramma è un test sicuro e non invasivo, che può essere eseguito da chiunque. Solo l’elettrocardiogramma sotto sforzo è, invece, controindicato per i pazienti che:

  • non possono compiere sforzi fisici;
  • presentano un’ischemia o un’aritmia in corso;
  • sono affetti da grave insufficienza cardiaca, con sintomi anche a riposo.

Prima di procedere è, in ogni caso, cura dei cardiologi di Jesolo Medical Care assicurarsi che il paziente sia idoneo e che l’esecuzione dell’elettrocardiogramma non comporti alcun effetto collaterale, né controindicazione.

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