Ecografia della prostata: quando farla e a cosa serve
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Giunti a una certa età, agli uomini è consigliato sottoporsi a screening di prevenzione per valutare lo stato di salute e la funzionalità della prostata. Tra gli esami diagnostici maggiormente impiegati in tal senso, e non solo, rientra l’ecografia della prostata, che permette di visualizzare questa ghiandola che ha il compito di fornire al liquido seminale componenti molto importanti.
Esistono due tipologie di ecografia alla prostata, entrambe disponibili presso Jesolo Medical Care:
- l’ecografia sovrapubica della prostata;
- l’ecografia transrettale della prostata.
Si tratta di due indagini differenti ma altrettanto utili per eseguire una diagnosi corretta e completa.
Che cos’è l’ecografia sovrapubica della prostata?
L’ecografia sovrapubica della prostata, o ecografia prostatica sovrapubica, è un esame diagnostico comune che viene solitamente eseguito con l’obiettivo di valutare il volume della ghiandola e rilevare eventuali anomalie che possono essere il campanello di allarme di patologie prostatiche.
L’ecografia sovrapubica della prostata è un esame non invasivo, indolore e non richiede alcuna preparazione specifica. Inoltre, è esente da effetti collaterali ed è ben tollerato da tutti i pazienti, anche i più fragili.
A cosa serve l’ecografia sovrapubica della prostata?
L’ecografia prostatica sovrapubica si esegue per valutare le dimensioni della prostata e individuare eventuali anomalie. L’indagine, nel complesso, serve per:
- effettuare una diagnosi di ipertrofia prostatica benigna;
- indagare le cause di un eventuale aumento dei livelli di PSA (Antigene Prostatico Specifico), un enzima prodotto proprio dalla prostata;
- rilevare eventuali patologie infiammatorie, come le prostatiti;
- individuare la presenza di eventuali tumori della prostata.
L’ecografia sovrapubica della prostata trova numerosi campi di impiego, ma il suo utilizzo è destinato soprattutto alla diagnosi di ipertrofia prostatica benigna. Questo perché, grazie a questo esame, è possibile non solo valutare le dimensioni della prostata, ma indagare anche le caratteristiche delle vescica che, in alcuni casi, può risentire dell’ingrossamento della ghiandola.
Inoltre, l’ecografia prostatica sovrapubica consente di analizzare il residuo di urina nella vescica dopo la minzione; si tratta di un parametro estremamente utile, dato che in presenza di ipertrofia prostatica benigna questo residuo post-minzione nella vescica è piuttosto alto.
In altri casi, invece, l’ecografia sovrapubica della prostata può essere eseguita prima di procedere con un’ecografia prostatica transrettale; quest’ultima è un’indagine senz’altro più invasiva, ma permette sia di ottenere informazioni più precise e dettagliate sulle peculiarità della prostata, sia di eseguire – se necessario – una biopsia prostatica.
Come si esegue l’ecografia sovrapubica della prostata?
L’ecografia prostatica sovrapubica si esegue tramite un ecografo munito di una sonda ecografica che il medico o l’operatore posizionano tra l’ombelico e la base del pene (nella sovrapubica, appunto).
Muovendo la sonda, è possibile indagare le caratteristiche di prostata e vescica, valutando dimensioni, morfologia ed eventuale presenza di anomalie, per poi analizzare il residuo di urina post-minzione.
Come prepararsi per l’ecografia sovrapubica della prostata?
L’ecografia prostatica sovrapubica è un esame semplice e non invasivo che, pertanto, non richiede alcuna preparazione specifica. L’unica accortezza alla quale il paziente deve prestare attenzione è di presentarsi all’esame con la vescica piena, il che prevede di bere circa 1 litro d’acqua almeno 1 ora prima dell’ecografia.
Alla fine dell’esame, al paziente viene chiesto di urinare in modo da svuotare la vescica e valutare il residuo urinario.
Cos’è l’ecografia prostatica transrettale?
L’ecografia prostatica transrettale è un esame diagnostico più invasivo rispetto all’ecografia prostatica sovrapubica che consente di valutare le dimensioni e la morfologia della prostata e di individuare eventuali lesioni o anomalie.
Durante l’esame, se necessario e solo dopo adeguata anestesia locale, è anche possibile prelevare piccoli campioni di tessuto prostatico da esaminare successivamente in laboratorio.
A cosa serve l’ecografia prostatica transrettale?
Rispetto all’ecografia prostatica sovrapubica, l‘ecografia prostatica transrettale consente di compiere un’analisi più approfondita; più nello specifico, serve a:
valutare la morfologia e le dimensioni della prostata;
risalire alle cause dell’aumento dei livelli di PSA o di eventuali anomalie rilevate durante l’esplorazione rettale;
eseguire una diagnosi precoce di tumore alla prostata, grazie al prelievo di campioni di tessuto tramite biopsia;
valutare lo stato di salute della prostata, infatti il test di screening è consigliato dai 50 anni in poi;
analizzare lo stato di salute della prostata in presenza di sintomi sospetti, come minzione frequente, difficoltà a urinare, riduzione del getto e del calibro urinario e infertilità;
monitorare l’efficacia di un’eventuale terapia iniziata per trattare problemi alla prostata precedentemente diagnosticati.
Come si esegue l’ecografia prostatica transrettale?
Per eseguire l’ecografia transrettale della prostata, il paziente viene fatto accomodare su un lettino, dove deve sdraiarsi sul fianco sinistro con le gambe flesse verso il petto. Il medico, quindi, dopo adeguata lubrificazione, inserisce nel retto del paziente una sonda metallica, che emette delle onde sonore ad alta frequenza riflesse dai tessuti circostanti.
La stessa sonda, poi, capta l’intensità degli ultrasuoni riflessi e li trasforma prima in segnali elettrici e poi in immagini; queste ultime, tramite elaboratore informatico, vengono infine riprodotte su uno schermo in modo che il medico possa analizzarle.
Durante l’ecografia prostatica transrettale è anche possibile prelevare piccoli campioni di tessuto della prostata: questa procedura, dal nome biopsia prostatica, è indispensabile per eseguire la diagnosi di tumore quando i livelli di PSA sono elevati o si ha il sospetto di formazioni anomale durante l’esplorazione rettale.
In tutto, l’ecografia prostatica transrettale richiede circa 10 minuti. Può essere fastidiosa, ma la lubrificazione preventiva della sonda metallica consente di ridurre al minimo i fastidi.
Come prepararsi per l’ecografia prostatica transrettale?
Prima di sottoporsi a ecografia prostatica transrettale, il paziente deve praticare un clistere entro 3-4 ore dall’appuntamento per svuotare completamente l’ampolla rettale ed eliminare eventuali residui fecali presenti nel retto.
In alternativa, si può utilizzare una supposta a base di glicerina (una la sera prima, una la mattina stessa) seguendo, in ogni caso, le indicazioni fornite precedentemente dall’urologo.
Infine, esattamente come per l’ecografia prostatica sovrapubica, il paziente deve presentarsi con la vescica piena; bisogna, quindi, trattenere le urine e bere almeno 1 litro d’acqua prima dell’esame.