Visita tricologica - Jesolo medical Care

Visita tricologica

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La tricologia è quel ramo della dermatologia che si occupa dell’analisi e della cura di peli, capelli e cuoio capelluto. Il medico di riferimento è il dermatologo specializzato in tricologia, cioè il tricologo, al quale è possibile rivolgersi nel momento in cui si riscontrano anomalie a carico della chioma e si desidera risalire alla causa e porre rimedio. 

Grazie alla tricologia è, infatti, possibile identificare l’origine della caduta dei capelli, per esempio, o di qualsiasi patologia inerente il cuoio capelluto come psoriasi, dermatite seborroica, lichen plano pilare, alopecia areata e tumori. Anche l’alopecia androgenetica rientra tra le condizioni rilevabili tramite una visita tricologica che, se eseguita tempestivamente, consente al tricologo di intervenire per tempo e, nei casi più fortunati, di rallentare l’avanzamento della patologia causata dagli ormoni androgeni. 

A cosa serve la visita tricologica?

La visita tricologica può essere eseguita in qualsiasi momento della vita, tanto da poter essere inserita in un normale check up periodico con l’obiettivo di conoscere lo stato di salute della propria chioma e del proprio cuoio capelluto in un’ottica di prevenzione. 

Essere a conoscenza delle esigenze di capelli e cuoio capelluto, infatti, è molto importante per scegliere i prodotti di pulizia e detersione più adatti alle loro esigenze e prevenire qualsiasi condizione che possa intaccare il loro stato di benessere. 

Generalmente, il motivo principale che spinge un paziente a rivolgersi a un tricologo è la caduta eccessiva e anomala dei capelli, seguito dalla presenza di forfora, seborrea e altre alterazioni del cuoio capelluto. Se in un primo momento molte persone decidono di provare con rimedi fai da te, alla lunga ricorrere al tricologo diventa a dir poco necessario per risolvere del tutto la condizione, soprattutto quando si manifestano i seguenti sintomi:  

  • caduta consistente, eccessiva e accelerata dei capelli; 
  • calvizie improvvisa o prematura; 
  • diradamento della chioma; 
  • estensione della calvizie incipiente;
  • forfora abbondante;
  • eccessiva grassezza o secchezza del cuoio capelluto; 
  • prurito e/o irritazione; 
  • capelli spenti, fragili e sottili; 
  • presenza di lesioni del cuoio capelluto. 

Questi sintomi non sono sempre legati a problemi seri o gravi dell’organismo; tuttavia, rappresentano indubbiamente un campanello di allarme che è preferibile non sottovalutare. Rivolgersi immediatamente a un tricologo è la scelta migliore per ottenere una diagnosi corretta e procedere il prima possibile con la terapia più adatta per risolvere il problema. 

In alcuni casi, infatti, le alterazioni di capelli e cuoio capelluto derivato da stress, stile di vita sregolato, cattive abitudini alimentari, uso di detergenti troppo aggressivi, esposizione a smog e altri agenti inquinanti e altri fattori facilmente risolvibili se affrontati con il supporto di un esperto.

In cosa consiste la visita tricologica?

La visita tricologica è una visita medica specialistica a tutti gli effetti eseguita, appunto, dal medico tricologo. L’incontro, solitamente, inizia con un’anamnesi, prosegue con un esame obiettivo e si conclude – se necessario – con una diagnosi e la definizione di una terapia. 

Anamnesi 

In fase di anamnesi il tricologo pone delle domande al paziente per indagare a fondo sul suo stile di vita, sulle sue abitudini, su eventuali farmaci assunti e sui prodotti per l’igiene personale impiegati. Questo momento è molto importante, perché qualsiasi informazione può essere utile al tricologo per abbozzare una diagnosi fin da subito. 

Esame obiettivo

Dopodiché si procede con l’esame obiettivo, durante il quale il tricologo osserva il cuoio capelluto per individuare eventuali sintomi/manifestazioni utili alla diagnosi. La prima procedura diagnostica utilizzata in caso di perdita eccessiva di capelli consiste nell’estrarre un campione di capelli (circa 25-50 unità) per analizzarne la conformazione, mentre la seconda è quella del pull test, cioè lo strappo di una piccola ciocca di capelli. In base al numero di capelli rimossi il tricologo è in grado di rilevare eventuali anomalie. 

Altri test ai quali il tricologo può ricorrere durante la visita sono:

  • il test al cartonfeltro;
  • il test della scriminatura;
  • la valutazione delle radici del capello.

In alcuni casi, il tricologo può optare per la rasatura di una piccola area del cuoio capelluto per poterne monitorare la ricrescita nell’arco di un mese. 

Dermatoscopia in epiluminescenza del cuoio capelluto 

Successivamente, si passa alla dermatoscopia in epiluminescenza del cuoio capelluto, un esame digitale che consente di valutare la densità media dei capelli, il loro diametro, il grado di miniaturizzazione e il rapporto anagen-telogen, cioè tutti quei fattori impossibili da rilevare a occhio nudo. Questo software, infatti, permette di visualizzare capelli e cuoio capelluto ingranditi di almeno dieci volte, il che offre informazioni e dettagli più chiari e approfonditi

Diagnosi e trattamento

Alla fine, una volta ottenute tutte le informazioni del caso, il tricologo ottiene una diagnosi sulla base della quale può indicare un’eventuale terapia mirata alla soluzione della condizione. Il trattamento può prevedere sia l’impiego di farmaci, sia l’applicazione di creme/lozioni topiche.

Se la causa scatenante del problema riguarda altri aspetti, come squilibri ormonali, alterazioni intestinali o patologie autoimmuni, allora il tricologo può collaborare con altri medici specialisti per offrire al paziente un piano terapeutico completo e adatto alle sue esigenze. 

Follow-up

Per ottenere i primi risultati da un’eventuale terapia farmacologica è necessario attendere qualche mese; ecco perché è consigliato eseguire un ulteriore controllo dopo circa 4-6 mesi dalla prima visita tricologica

 

Gli incontri di follow-up sono molto importanti perché permettono al tricologo di monitorare costantemente la condizione del paziente e intervenire, se necessario, nel caso in cui la terapia non stia dando gli effetti desiderati. 

Per tenere traccia dei progressi, solitamente il tricologo scatta una serie di fotografie digitali che, messe a confronto incontro dopo incontro, permettono di osservare la situazione nel lungo periodo. 

Quanto dura la visita tricologica?

La visita tricologica è, in genere, molto veloce: dura circa 20 minuti, ma le tempistiche possono variare in base alla condizione del paziente e dai sintomi riportati.

Come prepararsi alla visita tricologica?

La visita tricologica non richiede alcuna preparazione specifica. Semplicemente, è consigliato al paziente di non detergere il cuoio capelluto nei 2-3 giorni precedenti alla visita e di non sottoporsi a trattamenti estetici, come tinte e permanenti, nei 3-4 giorni precedenti. Il giorno stesso della visita, poi, dovrebbe sempre portare con sé i risultati degli esami ematochimici generici e ormonali datati non più di tre mesi. 

La visita tricologica ha controindicazioni?

No, la visita tricologica è sicura, indolore e non comporta alcun effetto collaterale, né controindicazione. Pertanto, possono eseguirla anche i bambini, le donne in gravidanza e i soggetti fragili. 

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